sabato 12 maggio 2018

Il M5S sul 'riodino ospedaliero' nella valle del Reno.

Il consigliere del Movimento 5 Stelle di Vergato, Massimo Gamberi ( nella foto),  chiede la pubblicazione delle sue considerazioni in merito alla  proposta di riordino dell’assistenza territoriale ed ospedaliera nel distretto dell’Appennino bolognese, presentata nel recente consiglio aperto al pubblico, 

Soddisfiamo la sua richiesta:
 
Ci è stato detto, al momento della consegna del documento 'Nuovo Profilo Ospedali dell'Appennino' sul tema del riordino ospedaliero, avvenuta tre giorni fa, che si tratta di materia 'valutabile', ma, se con questo si intendeva dire che il parere dei cittadini e delle opposizioni sarebbe stato considerato, non si capisce come mai tutte le operazioni di trasferimento previste siano già in atto. Non solo: nella premessa del 'Nuovo Profilo Ospedali dell'Appennino Bolognese' si evince dalle prime nove righe che la situazione attuale è ottima per le persone da curare e poi nella decima riga si parla di revisione dell'assetto organizzativo. Non viene però mai specificato quanti sono i risparmi previsti. Dal momento che la situazione attuale è ottima, non ci possono essere significativi miglioramenti del servizio, quindi, dovrebbero esserci dei risparmi, ma i risparmi non sono mai specificati nel documento. Questa vicenda, d'altra parte, si è svolta con la stessa logica fin dalle origini. Ci è stato chiesto in data 12 aprile 2017 di votare una delibera di questa giunta sul riordino ospedaliero senza aver ricevuto alcuna documentazione.
E' stata bocciata la nostra richiesta di sospensiva, per rimandare il consiglio fintantoché non avessimo ricevuto i documenti.
Dapprima è stata respinta la richiesta di indire una seduta di consiglio sull'ordine ospedaliero aperta alla discussione pubblica che avevamo richiesto, poi è stata indetta tardivamente, in modo da procrastinare l'incontro fino a cose praticamente attuate. Insomma tutto quanto fatto finora, è stato fatto non solo senza considerazione per i cittadini, ma anche segretamente , e in una occasione anche infrangendo quelle norme istituzionali che prevedono che la materia messa ai voti sia fornita in precedenza nella sua documentazione alle opposizioni.
Perciò è con queste premesse che faccio le seguenti osservazioni : Nel corso dei sette anni di attività del nuovo Ospedale di VERGATO il percorso di 'intensità di cura e cure intermedie ' avrebbe dovuto essere già stato avviato con il modello di cura precedentemente previsto, e ad oggi doveva essere ben conosciuto e superato il problema della fragilità socio/sanitaria in cui versava il nostro territorio, che a quanto pare invece è aumentato, fatto che non si può sbrigativamente imputare ad un aumento della popolazione anziana, primo perché l'aumento è maggiore a Porretta, e allora non si capisce l'utilità dell'intervento di trasferimento a Vergato della cura degli anziani, secondo perché lo smantellamento di una struttura ospedaliera di base, completa ed efficiente, ha delle conseguenze negative anche sull'economia del territorio, oltre che sulla vita delle persone ed è quindi un depauperamento del benessere che deve essere adeguatamente compensato. Come? e soprattutto perché'?
 
Se il sistema adottato fino ad ora non è stato efficace, questo è dovuto anche al fatto che ad esempio, ci si doveva occupare prima della necessità di personale, e, anche senza costi aggiuntivi, si poteva almeno mantenerlo e così mantenere l'adeguatezza ospedaliera. Si sarebbe potuto e dovuto sostenere di più chi si faceva carico delle persone più fragili, come i famigliari degli invalidi che affrontano la problematica situazione di mantenere al proprio domicilio il parente. Invece che,al contrario, aumentare il costo del servizio a domicilio, seguendo la modifica ministeriale al metodo di calcolo del valore ISEE, e bocciando la nostra proposta, già da noi presentata e approvata in regione, che avrebbe garantito un seguito non solo di una maggiore equità e benessere, ma anche un riscontro sanitario positivo, sia sul piano della salute, che su quello economico e sociale. Si sarebbe dovuto appurare le responsabilità per il mancato completamento del terzo piano del Nuovo Ospedale, recentemente inaugurato (nel 2011), terzo piano lasciato al grezzo, e invece si intende metterci semplicemente una pietra sopra, senza tener conto delle necessità per cui era stato concepito, né del valore e del peso della responsabilità di chi ha causato questo danno, e di quanto debba essere risarcita la comunità per il danno subito. Nel terzo piano avrebbero dovuto andarci le sale operatorie. Uno dei motivi addotti per il trasferimento dell'ortopedia a Porretta è 'l'ospedale di Porretta è sismicamente adeguato; la struttura di Vergato, invece, dovrebbe essere adeguata dal punto di vista sismico per poter mantenere le funzioni chirurgiche ortopediche'. Non risulta che dal 2011 siano cambiate le norme antisismiche. Quanto ai conti, andrebbero indicati in cifre, e non con stime qualitative che non possono essere oggettive, nemmeno supponendo la buona fede di chi le presenta, e, in ogni caso, vanno considerate nel quadro generale per valutarne il peso, sia nell'ambito della qualità della prestazione medica, che nell'ambito più generale della vita della comunità. Per esempio, posto che la ludopatia è in aumento, si sarebbe potuta approvare, la nostra mozione per prevenirla, non con volantini informativi o psicologi, che intervengono solo dopo che il danno è già fatto, ma detassando quegli esercizi che non tenendo le macchine per giochi di azzardo, rinunciano ad un sicuro introito.
L'ortopedia funzionava egregiamente a Vergato, per una serie di concause: professionisti competenti, motivati e appassionati e con una grande esperienza maturata in anni di lavoro e perciò con un gran numero di utenti di ogni fascia di età. Inoltre la sede dell'Ospedale di Vergato è di facile accesso. Incomprensibilmente, hanno deciso di trasferire ortopedia a Porretta. Che ricaduta ci sarà sulla popolazione, sulle attività commerciali e sullo sviluppo economico del territorio?
Questi, e molti altri motivi che hanno contribuito al progressivo smantellamento, dalla Medicina chirurgica all’ortopedia, della struttura portante dell'ospedale, fanno ritenere che l'Ospedale di Vergato non è inadeguato e perciò si è deciso di trasferirlo, ma, siccome è stato deciso di trasferirlo, è stato fatto il possibile per renderlo inadeguato.
La pretestuosità degli argomenti poi per 'accreditare' questo nuovo riordino*, è pari alla sua disinformazione. Ad esempio si considera positivo l'aumento, dovuto alla messa in comune di certe attività con altri comuni, di personale disponibile, senza però menzionare che il costo pagato dal paziente è aumentato di tre volte. Questo dà l'idea di quale grado di chiarezza venga usato.
Tra le altre, c'è una questione particolarmente importante: l'inserimento di una struttura privata in una struttura pubblica: non una collaborazione, ma un legame di struttura, che vincola il pubblico alla tutela, ma non vincola il privato che è libero di seguire la logica del profitto (altrimenti il privato sarebbe un dipendente). Nello specifico si tratta di Villa Nobili, struttura privata convenzionata di Castiglione dei Pepoli che secondo questo piano dovrebbe costituire un polo della struttura più grande che comprende Vergato e Porretta.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il problema viene da lontano a cosa servono due ospedali a 15 minuti di auto e a 19 km di distanza uno dall'altro in una valle di montagna?

Anonimo ha detto...

Interessanti considerazioni