venerdì 14 luglio 2017

Da Marzabotto e da Stazzema il 'no' alla propoganda fascista.

Con una DICHIARAZIONE CONGIUNTA il SINDACO DI STAZZEMA e il SINDACO DI MARZABOTTO intervengono a sostegno della PROPOSTA DI LEGGE DELL’ON. FIANO CONTRO LA PROPAGANDA DEL REGIME FASCISTA ATTRAVERSO LA LIBERA VENDITA DI OGGETTI E SUL WEB:

Il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona ed il Sindaco di Marzabotto Romano Franchi, rappresentanti di comunità colpite da due delle più sanguinose stragi nazifasciste del 1944 in quella che è stata definita “Guerra ai civili” intervengono a difesa della Proposta di Legge del deputato Emanuele Fiano che mira a punire la propaganda del regime fascista e nazifascista con immagini e contenuti di cui intende vietare la produzione, la distribuzione, la diffusione e la vendita di beni mobili raffiguranti immagini o simboli del disciolto partito fascista con l’obiettivo di integrare la legge 20 giugno 1952, n. 645 – la cosiddetta legge Scelba, ossia quella che dà attuazione alla XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la ricostituzione del dissolto Partito fascista. “Oggi ad oltre 70 anni dalle stragi che hanno colpito i nostri territori all’interno di una strategia che mirava a colpire in maniera terroristica la popolazione civile, assistiamo ad un proliferare messaggi che inneggiano a quelle ideologie, nazista e fascista, che di quelle stragi furono colpevoli. Non è possibile derubricare a folklore o richiamare la libertà di parola allorché si parla di nazismo e fascismo che avevano nel loro Dna la violenza, la soppressione del dissenso, l’idea di un pensiero unico, valido per tutti e in cui non era possibile il dialogo. L’Italia, la Germania sono oggi due paesi democratici e le nostre Comunità sono impegnate da tempo nel gettare le basi di una Europa in cui mai più la razza, il colore della pelle, la religione, il diverso credo politico possano essere motivo di esclusione, denigrazione, marginalizzazione, violenza. I simboli hanno la loro importanza ed il proliferare di oggetti che esaltano il Duce ed il fascismo venduti liberamente nelle bancarelle, nei mercatini alla stregua di gadget o souvenir offendono la memoria di chi è morto per l’affermarsi di quelle ideologie che seminarono odio e violenza sul presupposto di una razza superiore ad un’altra. Sosteniamo per questo l’on. Emanuele Fiano e la sua proposta di legge che impedisce l’ostentazione pubblica e la diffusione di messaggi per i quali i nostri ragazzi, in modo particolari, non hanno ancora gli strumenti giusti per comprendere. Occorre vietare la libera vendita di questi oggetti di dubbio gusto, ma porci soprattutto il problema di una grande azione culturale da svolgere soprattutto attraverso la scuola per far conoscere e far comprendere cosa fu il fascismo in Italia e cosa fu il nazismo per la Germania. Il web è uno straordinario strumento di democrazia e di ricchezza, ma veicola anche messaggi ed idee che niente hanno a che vedere con la democrazia e che senza filtri divengono pericolosi come accade anche con la propaganda terroristica. La proposta di Legge dell’on. Fiano metterebbe fine a questa odiosa vendita alla luce del sole di oggetti che richiamano ed inneggiano al fascismo che non significa mettere un freno alla libertà di opinione: il fascismo non fu un movimento di pensiero, ma una dittatura che annullò qualsiasi libertà e qualsiasi possibilità di esprimere il proprio pensiero, perseguitando gli oppositori politici, uccidendo chi denunciava i crimini commessi, discriminando gli ebrei, inviando centinaia di migliaia di soldati a morire in Russia, sui monti della Grecia ed Albania, sostenendo l’esercito tedesco e le SS nel disegno di uccisione della popolazione civile anche in Italia. Non è un caso se dal confino a Ventotene nacque il sogno dell’Europa in cui queste idee di discriminazione non avessero più ragion d’essere. Oggi l’Italia è un Paese in cui la democrazia non è rischio, ma occorre non abbassare la guardia: fascismo e nazismo partirono come idee ed in brevissimo tempo si trasformarono in regimi che inglobarono lo Stato e si appropriarono dell’istruzione dei giovani. Invece che permettere la vendita di accendini del Duce e bandiere con i fasci littori, che si insegni davvero delle colpe di cui si macchiò il fascismo. Certamente, faremo un servizio migliore ai nostri ragazzi e se la proposta di legge Fiano fosse approvata potrebbero farsi meglio una idea della storia”.

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