mercoledì 14 dicembre 2016

Per TATOUEIX Cedric Rene’ Michel convalidato il fermo di indiziato di delitto.

Nella mattinata odierna il G.I.P. del Tribunale di Bologna ha convalidato il fermo di indiziato di delitto operato dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di TATOUEIX Cedric Rene’ Michel, 36enne di origini francesi, e ne ha disposto la sottoposizione alla custodia cautelare in carcere.
L'uomo era stato arrestato nella serata di sabato 10 dicembre, in Bologna, dai Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale Carabinieri di Bologna, interrompendo una serrata attività tecnica, e prolungati servizi di osservazione e sorveglianza discreta, poichè si era evidenziata la sua volontà di allontanarsi dal territorio nazionale.
Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto a suo carico era quindi stato emesso d'urgenza dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Bologna per i reati di “attentato con finalità terroristiche o di eversione” (Art. 280 bis CP) e “possesso ed esplosione di bombe e/o materie esplodenti” (Artt. 1 e 6 Lex 895/1967).

Come già comunicato, l’operazione scaturisce dalle indagini avviate a seguito dell’attentato ai danni della Stazione Carabinieri di Bologna Corticella, consumato nella notte del 27 novembre u.s., allorquando ignoti posizionavano dinanzi all’ingresso della caserma un ordigno rudimentale, costituito da due taniche di plastica, contenenti liquido infiammabile (benzina e paraffina), esploso pochi secondi più tardi attraverso l’attivazione di una miccia pirotecnica. La deflagrazione provocava ingenti  danni alla struttura ed in particolare al portone d’ingresso (completamente divelto), ai vetri delle finestre degli uffici attigui all’ingresso, che andavano completamente in frantumi ed all’impianto elettrico della caserma, reso inefficiente. Il conseguente incendio provocava l’annerimento dell’intera facciata della caserma. Nella circostanza, i militari accasermati provvedevano a spegnere, utilizzando gli estintori un grave principio di incendio causato dal liquido infiammabile penetrato nella sala d’attesa del citato comando, impedendo il propagarsi delle fiamme all’intero stabile. Sul posto intervenivano i Vigili del Fuoco del Distaccamento di Bologna, nonché personale della Sezione Investigazioni Scientifiche e del nucleo artificieri del locale Reparto Operativo Carabinieri per i rilievi del caso. L’impianto di videosorveglianza della caserma riprendeva l’intera azione delittuosa, la cui esecuzione materiale è addebitabile ad almeno a tre individui. Per mero caso fortuito l’evento non portava a conseguenze ancor più gravi, con danni alle persone.
Il tipo di ordigno ed il modus operandi utilizzato ha indirizzato le indagini sulla matrice anarchica dell’attentato, inquadrabile come azione diretta ispirata alla campagna di solidarietà in favore dei militanti detenuti lanciata in risposta all’operazione “Scripta Manent”, conclusa nel settembre u.s. con l’arresto di 7 persone ritenute appartenenti alla Federazione Anarchica Informale. Proprio in tale ambito, nelle settimane antecedenti l’attentato alla caserma dei Carabinieri, anche a Bologna erano comparse scritte di solidarietà ai citati anarchici e di minaccia nei confronti dei magistrati titolari dell’indagine, nonchè la rivendicazione di due episodi minori di danneggiamento su pubblicazioni d’ispirazione anarchica.
Le attività investigative hanno fatto emergere il collegamento del TATOUEIX con persone appartenenti agli ambienti anarchici bolognesi, il suo coinvolgimento nella fase di predisposizione dell’ordigno utilizzato per l’attentato, nonché la sua intenzione di lasciare il territorio nazionale. In effetti, proprio a bordo di un treno dell’alta velocità lo stesso veniva individuato nella serata di ieri, e fermato al fine di dare esecuzione al provvedimento dell’Autorità Giudiziaria.

Giova precisare come l’evento in questione abbia peraltro determinato una vera e propria mobilitazione dei cittadini del quartiere Corticella di Bologna, che non hanno esitato a rappresentare la propria vicinanza ai militari. In tale quadro, sin dalle primissime ore seguenti l’attentato, diverse aziende locali hanno prestato la propria opera per porre rimedio agli ingenti danni causati dall’esplosione (dalla riparazione di porta blindata ed infissi, impianto elettrico reso totalmente inefficiente, rimozione di detriti all’orologio per la caserma donato da un gioielliere attivo nelle adiacenze), consentendo alla caserma di riprendere in maniera pressochè immediata la propria piena operatività. 


Dal Comando Carabinieri di Bologna 

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E ora speriamo che qualche magistrato buonista non lo faccia uscire,visto che in italia sono più tutelati i delinquenti che gli onesti.

Anonimo ha detto...

Non parliamo di magistrati buonisti o meno....parliamo di GIUSTIZIA!
Se uno e colpevole deve stare dentro....ma SOLO SE COLPEVOLE!

Anonimo ha detto...

Bah, non c'è uno straccio di prova, solo amicizie politicamente schierate dell'imputato.
Il fatto che fosse francese e senzatetto lo rende un caso perfetto per avere un mostro da sbattere in prima pagina che nessuno reclamerà a gran voce.