giovedì 21 luglio 2016

Coldiretti denuncia il grave malessere dell'economia egricola italiana. La speranza è che non diventi una profezia di Cassandra.

Le speculazioni che si spostano dalle banche ai metalli preziosi come l’oro fino ai prodotti agricoli hanno fatto crollare il prezzo del grano su valori che sono inferiori a quelli di 30 anni fa provocando una crisi senza precedenti. A denunciarlo è la Coldiretti con lo scoppio della “guerra del grano” e il blitz di migliaia agricoltori nella Capitale davanti al Ministero delle Politiche Agricole in via Venti Settembre XX. Le quotazioni dei prodotti agricoli dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre più dai movimenti finanziari e dalle strategie speculative. Il risultato è che oggi il grano duro per la pasta viene pagato anche 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo, su valori al di sotto dei costi di produzione. Dopo la mobilitazione sono arrivati i primi risultati con l’accoglimento di alcune importanti richieste da parte del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che ha tra l’altro preso l’impegno per la moratoria dei mutui, lo studio di una assicurazione sul reddito, una contrattualistica più trasparente tra agricoltori e industria, una commissione unica nazionale (CUN) per la fissazione dei prezzi e l’immediata l’applicazione di un piano cerealicolo le cui risorse siano dedicate esclusivamente alle imprese che usano esclusivamente grano italiano.



Accordo Coldiretti-Coni, alle Olimpiadi cibo 100% italiano per gli azzurri.

Le Olimpiadi rischiano di essere un palcoscenico mondiale per i prodotti Made in Italy taroccati dei quali il Brasile è un grande produttore, dal Parmesao alla pomarola fino al salame Milano tutto carioca. E’ l’allarme lanciato all’Assemblea della Coldiretti dal presidente Roberto Moncalvo che ha mostrato dal vivo questi esempi insieme al presidente del Coni Giovanni Malagò presentando l’accordo con Casa Italia per Rio 2016 #Riomangioitaliano. Con questo accordo l’obiettivo della Coldiretti - ha sottolineato Moncalvo - è garantire durante i giochi un menu autenticamente tricolore agli atleti italiani, ma anche contrastare il dilagante fenomeno dell’italian sounding a tavola che toglie spazi di mercato al vero Made in Italy.
Un inganno in cui rischiano di cadere anche le centinaia di migliaia di tifosi che da tutto il mondo arriveranno in Brasile per seguire le Olimpiadi e che potrebbe provocare un grave danno economico e di immagine alla produzione Made in Italy. Sui banchi dei supermercati e nei ristoranti del Brasile è possibile acquistare prodotti e piatti che - denuncia la Coldiretti - richiamano in modo spudorato ai cibi più tipici dell’Italia senza avere nessuna delle caratteristiche qualitative, di sicurezza e di legame con il territorio nazionale.
L’azione di una task force della Coldiretti ha permesso di scoprire la commercializzazione di prodotti come il Gran formaggio tipo grana, la pomarola, il Parmesao e il salame tipo Milano rigorosamente Made in Brasile. Tutti prodotti che possono trarre in inganno sulla reale origine anche perché spesso le confezioni richiamano nei colori al tricolore e nelle immagini all’Italia.
Anche per questo è nato #Riomangioitaliano, l’accordo tra Coldiretti e Coni che porterà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 i primati dell’agroalimentare italiano con menu Doc” per gli atleti azzurri e gli ospiti di Casa Italia. L’obiettivo è far conoscere le caratteristiche distintive della produzione agroalimentare nazionale che hanno permesso all’Italia di conquistare la leadership internazionale per sicurezza, salubrità, qualità e sostenibilità ambientale.
L’iniziativa punta sulla valorizzazione in cucina dei prodotti simbolo della dieta mediterranea Made in Italy, che per i suoi comprovati benefici per la salute e l’attività sportiva ha conquistato le tavole globali. Accompagneranno Coldiretti gli olivicoltori dell’Unaprol con l’olio extravergine a marchio Fdai, Firmato dagli Agricoltori Italiani, gli allevatori del Grana Padano, i coltivatori di pomodoro Pomì e Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola d’Italia.

Gli atleti azzurri sono gli ambasciatori dell’italianità nel mondo, che trova proprio nell’alimentazione il suo carattere più distintivo. Il falso made in Italy a tavola vale nel mondo 60 miliardi di euro, pari a quasi il doppio del valore delle esportazioni dei prodotti alimentari nazionali originali. L’agropirateria internazionale utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale e frena le potenzialità dell’export che nel 2015 – conclude la Coldiretti - ha raggiunto la cifra record di 36,9 miliardi di euro. 



 


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