sabato 26 marzo 2016

Coldiretti. Il Mercato 'strozza' i produttori agricoli. I costi di produzione superiori ai ricavi.

La Coldiretti denuncia:



Crollano i prezzi nelle campagne italiane, dal -43% per cento dei pomodori al -27 % per il grano duro fino al -30% per le arance rispetto all’anno scorso. E’ quanto ha denunciato la Coldiretti davanti a migliaia di agricoltori che si sono mobilitati a Bari con i loro trattori per difendere l’agricoltura italiana che rischia di scomparire lungo la Penisola perché le quotazioni in campagna sono al di sotto dei costi di produzione. Anticipo dei calendari di maturazione, accavallamento dei raccolti, varietà tardive diventate precoci, con eccesso di offerta prima e crollo della disponibilità poi, sono solo alcuni degli effetti dell’andamento climatico anomalo sulle coltivazioni che subiscono anche la pressione delle importazioni, determinate dall’accordi agevolati.
E’ il caso delle condizioni favorevoli che sono state concesse al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, olio di oliva, all’Egitto per fragole, uva da tavola, finocchi e carciofi, oltre all’olio di oliva dalla Tunisia. L’Egitto invece nel periodo 1° febbraio – 14 luglio può esportare a dazio zero uva da tavola nei territori dell’Ue con un impatto sulla produzione nazionale che nel mezzogiorno arriva sul mercato già a partire da maggio.
L’accordo con il Marocco è fortemente contestato dai produttori agricoli perché nel paese africano è permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono vietati in Europa ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera. Il risultato è che le quotazioni al produttore agricolo sono praticamente dimezzate rispetto allo scorso anno su valori inferiori ai costi di produzione che sono insostenibili e mettono il futuro della coltivazione in Italia. Secondo l’Ismea nel mercato di Vittoria in Sicilia i pomodori ciliegini sono stati quotati ad inizio marzo appena 0,58 euro al chilo mentre quelli tondi lisci addirittura 0,35 euro al chilo.
Il settore agricolo diventa merce di scambio senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale ed ambientale sui nostri territori” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel chiedere che “si attivino urgentemente le clausole di salvaguardia previste dall’accordo, vista la grave perturbazione di mercato creata dall’eccessivo aumento delle importazioni”.
In difficoltà pure gli agrumi con una pianta di arance su tre (31%) che è stata tagliata negli ultimi quindici anni, mentre i limoni si sono dimezzati (-50%) e le piante di clementine e mandarini si sono ridotte del 18 per cento. Sotto accusa è il fatto che “a distanza di un anno e mezzo dall’approvazione da parte del Parlamento italiano della legge che aumenta la quantità' minima di succo nelle bibite a base d'arancia dal 12 al 20% non è stato ancora emanato il decreto applicativo.  Ma manca trasparenza anche sulla reale origine dei succhi di frutta in etichetta.
A pesare sono inoltre gli effetti dell’embargo Russo che è costato all’Italia 240 milioni di euro nel 2015 nel solo settore agroalimentare. La Russia ha sancito l’embargo totale per una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce, provenienti da UE, Usa, Canada, Norvegia ed Australia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014. I prodotti agroalimentari Made in Italy più colpiti direttamente dall’embargo in termini di taglio in valore delle esportazioni sono stati  nell’ordine la frutta, le carni e frattaglie, i formaggi e latticini.



3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vi lamentate perché i politici UE eliminano i dazi sui prodotti agricoli dall'Africa ?
Vi lamentate perché i politici UE impediscono il libero scambio con la Russia ?
Vi lamentate perché i politici UE così distruggono l'agricoltura italiana e riducono gli agricoltori ITALIANI alla miseria ?

Invece l'importazione legalizzata e benedetta di milioni di clandestini AFRICANI, quella è un arricchimento culturale della civiltà italiana ed è politicamente corretta,vero?
Non ci sono impatti negativi sul mercato del lavoro per gli Italiani, vero?
La disoccupazione in Italia non esiste, per cui servono stranieri,vero?
Non ci sono costi finanziari per mantenere i clandestini,vero?
Non c'è criminalità d'importazione, vero?
I nordafricani musulmani e i loro preti riconoscono tutti la Costituzione Italiana e la laicità dello Stato e la libertà religiosa, vero?
Lo Stato italiano colpisce i malavitosi d'importazione, li giudica severamente, li mette in galera e li tiene dentro ad espiare la pena, vero?

Vi consiglio , signori Coldiretti, un viaggio in Grecia, per vedere in anteprima la sorte che toccherà anche agli italiani, a meno che.....

scurzon ha detto...

Diamo retta a quelli che dicono che l'agricoltura è il futuro del nostro paese e che se qualcuno prova ad investire in industria e tecnologia organizzano un referendum per impedirlo (vedi trivellazioni) buttando via 300 milioni con i quali si potevano costruire 30 belle scuole nuove.
Forza giovani datevi all'agricoltura e buttate via lo smartphone e Ipad, viva la decrescita felice

Anonimo ha detto...

Italiani gente inutile che fa gli interessi di chi vuole vederli affogare, in fila indiana alla frontiera della Germania nel ruolo ambito di PROFUGHI.