lunedì 28 settembre 2015

UN DAINO HA MESSO K.O. LA LINEA FERROVIARIA PORRETTANA.


Di Valerio Giusti
Il Comitato per la Ferrovia Porrettana
E' bastato un giovane daino a bloccare la linea ferroviaria Porrettana. Questa mattina, lunedì 28 settembre, tra le stazioni di Riola e Vergato, un daino è stato investito dal treno n. 6336 che era partito da Porretta Terme alle 5 ed il convoglio è rimasto bloccato sulla linea per i gravi danni subiti. E' stato necessario che il treno successivo andasse a trainarlo per riportarlo a Riola. La stazione più vicina di Vergato era impossibilitata ad accogliere i treni perché da tempo sono stati tolti gli scambi/deviatoi.
Si è dimostrata ancora una volta che il ripristino degli scambi a Vergato è una necessità.
Questa la 'triste' cronistoria della mattinata :
da Porretta Terme:
treno 6336 delle 5.00 soppresso causa incidente;
treno 6338 delle 5.50 soppresso ed utilizzato per andare a trainare il 6336;
treno 11430 delle 6.08 soppresso;
treno 6340 delle 6.40 giunto a Bologna con 46 minuti di ritardo;
treno tper 11470 delle 7.18 soppresso nella parte alta della linea (era partito alle
5.52 da Bologna ma è stato fermato a Pioppe e riportato a Bologna);
treno 11614 delle 7.50 viaggia con circa 10/15’ minuti di ritardo.
da Bologna:
treno tper delle 5.52 limitato a Pioppe di Salvaro;
treno 11551 delle 6.30 soppresso;
treno 6341 delle 7.04 viaggia con circa 33’ minuti di ritardo;
treno 6343 delle 08.04 viaggia con circa 15’ minuti di ritardo.


Risultano soppressi alcuni treni di Marzabotto, probabilmente per alleggerire la linea e non creare ulteriori ritardi agli incroci.
Non è colpa dei gestori ferroviari che hanno fatto di tutto per ripristinare la linea nel minor tempo possibile anche se ancora carenti nell’informazione ai viaggiatori.
Occorre però sottolineare che, se fosse stato ripristinato il deviatoio/scambio di Vergato, avrebbero potuto utilizzare il secondo binario ancora presente per trainarvi il treno incidentato e ripristinare la linea in tempi ancora più rapidi.
All’epoca della firma dell’accordo scellerato, il Comitato riuscì “solamente” a non far
piallare quel binario che oggi potrebbe essere efficacemente riutilizzato se venissero
ripristinati gli scambi.
Auspichiamo che gli attuali vertici regionali riescano dove fallirono i precedenti politici locali e regionali.


10 commenti:

Cesare Zecca ha detto...

> La stazione più vicina di Vergato era impossibilitata ad accogliere i treni perché da tempo sono stati tolti gli scambi/deviatoi.

Veramente!?
La linea Bologna - Porretta - Pistoia ha subito lustri di sistematico smantellamento dell'ingegneria e delle opere. Nel parolame con cui i vertici del paese farciscono le menti di stupidaggini e assurdità, il Moretti aveva inventato il temine di linea snella, sì sì, direi talmente snella che ora è anoressica.

(altre citrullaggini per creduloni sono:
- "ecologia del fare", ovvero del Business As Usual antiecologico rivernicato di vernice verdognolastra;
- "termovalorizzatori" ovvero inceneritori ovvero discariche aeree, visti i rendimenti energetici dei termodissipatori
- centrali a biomasse ovvero inceneritori anche a legna che comportano la cosa peggiore che si può fare ora come abbattimenti di massa di aree boschive di vario tipo e una drastica diminuzione della capacità di fissare il carbonio in forma solida, come se ce ne fosse bisogno;
- flessibilità di bilancio per la crescita, ovvero finanze allegre a deficit per la demagogia del "più tutto per tutti" berlusconiana ora superata in peggio dalla demagogia cattocomunista del più tutto per più tutti, come se di debito non ne avessimo a sufficienza;
- porrettana veloce per stare più lenti nel maggior traffico bolognese e per diminuire la già scarsa mobilità intelligente;
- la ricchezza (?) dell'accoglienza "senza se e senza ma" (accoglienza "coercitiva", ihih, imposta contro i territori, a tuo danno e con le tasse che ti rendono servo di INPS, fisco, cooperative, scafisti bianchi e rossi, mediatori culturali, CARITAS e tutta 'na fetta sempre più grande d'Italia che campa, specula e ottiene voti con il sostegno e l'aumento del problema) della guerra migratoria a bassa intensità che comporta la distruzione identitaria e culturale prima e poi quella fisica dell'Europa e dell'ItaliaM
)

Nel frattempo il tumore catramitico stradale continua a fagocitare miliardi di euro nella sua metastasi e il prossimo passo sarà l'interramento casalecchiese della porrettana (così gli autossicodipendenti potranno arrivare in minor tempo nella bolgia del traffico bolognese e peggiorarla ulteriormente, ihihi) che, letteralmente, ha soppresso per tre settimane la linea ferroviaria ad agosto.

Binari di incroci e di servizio demoliti a Vergato, tronco di servizio demolito quest'anno a Marzabotto, doppio binario demolito da Casalecchio a Garibaldi (penso che sia uno dei pochi casi di glorioso dimezzamento di una linea esistente, ma politicastri e i tromboni da bar Sport che qui dentro ragliano sempre contro il servizio ferroviario sono troppo citrulli per accorgersi di questa colossale antipololitica dei trasporti sfascia casse pubbliche), tratta da Porretta a Pistoia così rarefatta che ormai è impossibile andare in Toscana centro orientale in treno dalla valle del Reno, eccetera eccetera.

> Non è colpa dei gestori ferroviari
Lo smantellamento demenziale della esistente ingegneria ferroviaria a Vergato non è SOLO colpa dei gestori ferroviari ma anche
o - di paranoiche ipernormazioni securitarie e dei relativi fantasmi che ingombrano le menti e portano alle idiozie tipo sottopassi ultracostosi ferroviari a raglio
o - del popolo di autossicodipendenti che vuole più catrame e gomma e applaude per ogni km di tumore stradale in più
o - dell'antipolitica italiota da sempre ostile alle ferrovie
o - della speculazione edilizia alla Andrea De Maria che ha ideato i tumoretti edilizi tipo Pian di Venola e quella di non so quale altro politicastro a Sasso che hanno fatto proliferare i tumori edilizi tipo Piani di Venola e Borgonuovo e poi farcito la linea di fermate che essa non è, nelle condizioni attuali, in grado di mantenere

Ora qualcuno nota che la roba anoressica di Vergato crea qualche problemino al servizio ferroviario.
Mah va!?

Anonimo ha detto...

dispiaciuto per il daino.

non dispiaciuto della soppressione dei treni da bologna a marzabotto.

ad ogni disagio correlato alla mancanza del binario di Vergato sarebbe trasparente evidenziare nomi e cognomi della filiera responsabile dello scempio.
Anche in relazione alla schifezza di adeguamento infrastrutturale operato.

Anonimo ha detto...

qui persone che si sono stracciate le vesti io non ne vedo.

solo lodi lodi lodi

http://vergatonews24.it/2014/04/06/stazione-fs-inaugurati-il-parcheggio-e-il-sottopassaggio/

http://vergatonews24.it/2014/03/11/stazione-fs-di-vergato-inaugurazione-del-sottopasso-e-parcheggio/

http://vergatonews24.it/2014/03/31/pargheggio-e-sottopasso-fs-sabato-5-aprile-alle-1130-inaugurazione/

Anonimo ha detto...



ma il daino che fine ha fatto ?????

Anonimo ha detto...

Se un daino ha potuto fermare un treno figuriamoci cosa può fare se si scontra con un auto o ancor peggio una moto.
Quando i cacciatori si saranno estinti e nessuno provvederà a contenere queste specie saranno dolori.
Lunga vita a cacciatori e selettori che svolgono questa funzione ecologica gratis.

Un non cacciatore, non lo sono mai stato e non ne ho avuti in famiglia.

Anonimo ha detto...

di gran lunga preferisco dire lunga vita ai daini, tra auto, camion e treni non credo nella loro longevità.

Anonimo ha detto...

I daini ci sono perché sono stati messi lì per i cacciatori.
Lunga vita a chi?

claudio re ha detto...

GLI SCAMBI DI VERGATO SARANNO RIPRISTINATI QUANDO PER FARLO CI SARA' DA LUCRARE E MANGIARCI SOPRA !!!!

carlos. ha detto...

Se scomparissero i cacciatori scomparirebbero anche gli animali selvatici, perciò prima si da in mano agli agricoltori l'impegno di eradicare gli animali inseriti per il business della carne e prima si mette in sicurezza la viabilità e l'agricoltura ma tutto ciò è impossibile se prima non si cacciano gli amministratori della montagna che impuniti continuano a governare sulla distruzione dell'appennino tutto, mamma mia quanti sono... a blaterare di bellezza dell'appennino da sfruttare come zone depressa.. per farsi dare i finanziamenti futuri della Comunità Europea, ingozzatevi e soffocate.

Cesare Zecca ha detto...

Sicuramente esiste un problema di gestione degli ungulati in cui gli oneri sono tutti scaricati sugli agricoltori della montagna (chi sopporta gli oneri dovrebbe avere anche gli onori!).

Ma pensare che sia il daino o gli ungulati il problema della ferrovia non solo fa sorridere ma contribuisce a distrarre l'attenzione dal VERO PROBLEMA che è una antipolitica pluiridecennale dei trasporti che ha ostacolato fino allo smantellamento progressivo il trasporto su ferro e promosso in maniera patologica, demenziale, il catrame e il trasporto su gomma su cui sono stati riversati miliardi e miliardi di euro in una antipolitica folle.

Il caso studio
o - della distruzione in buon stato di avanzamento del sistema stazione di Vergato
o - del tumore stradale che cresce senza alcun limite
è paradigmatico delle scelleratezze che hanno governato i trasporti in questa regione e in Italia e quindi infierito su questa linea.

Sebbene il daino sia un animale molto buono specie con la polenta e con una boccia di Barbera, non è certo questa specie ad essere il problema del declino, dello smantellamento della linea ferroviaria porrettana.