venerdì 22 agosto 2014

LETTERA DI GIAN PAOLO FRABBONI ALL’AMICO EDOARDO MASETTI, PORTATO VIA DA UN MALE INCURABILE.



Edoardo Masetti

DI GIAN PAOLO FRABBONI

Caro Edoardo, tu sei stato il trentesimo Sindaco di Marzabotto. Anche solo per questo intendo ricordare la data come avvenimento.
Tu mi hai scelto come Assistente personale in Comune durante il quinquennio del tuo mandato amministrativo.
Volevo ricordare con te alcune date e avvenimenti importanti che hanno segnato la tua Amministrazione.
M'accorgo invece che non ne ho la possibilità. Troppe date, troppe circostanze mi sovvengono, tali da annullare il mio proposito.
Anni felici. Anni difficili. Anni in cui non riuscivamo a mantenere il ritmo delle richieste e proposte che ci pervenivano.
Alcune fattibili e realizzate, altre non accoglibili per il peso economico che l'Amm.ne avrebbe dovuto incontrare.
Non passava giorno che la tua presenza avesse un attimo di respiro.
E tu ascoltavi, ascoltavi paziente tutti coloro che si avvicinavano al tuo ufficio. A fine orario facevi il riassunto dei colloqui, prendevi appunti e li inserivi nella cartella. Spesso il Vice Gandolfi e l'Assessore Zanasi avevano colloqui riservati da assecondare e il tempo della presenza in ufficio si ......... allungava.
Quante volte abbiano superato l'ora di pranzo, Quante volte mi hai chiesto una relazione urgente.
Lavoravamo per la comunità serenamente pronti a dare corso alle iniziative, che erano sempre urgenti.
Gian Paolo Frabboni
Elegante, cordiale, quasi affettuoso, svolgevi i compiti istituzionali con scrupolo: eri un vero Signore.
Signore nell'affrontare i problemi nati dalla disgregazione della Jugoslavia. Signore nell'affrontare le realtà locali.
Signore nel cogliere l'occasione per evidenziare i meriti dei concittadini e dare loro  il dovuto risalto.
Ricordi l'entusiasmo della folla nello scoprimento della lapide al Sindaco del passato Amedeo Nerozzi a cui mi hai chiesto di "creargli un motto" e l'epigrafe". La sistemazione della piazza di Pian di Venola ?. Altra occasione gioiosa con le intestazioni di "Piazza T. Grilli" e "Via F.Lolli". All'asfaltatura della Via Boschi ? E già, ero io interessato. Come non ricordare il progetto della "Pista civlabile".
Nella Valle del Reno, transitata per secoli da Re, Papi, Principi e Imperatori diretti in Toscana, gli amministratori si sono sempre sottratti all'obbligo della consegna delle "chiavi dellla città". Quanto non è accaduto per i Potenti del Tempo, è accaduto per un piccolo, grande prete dei tempi nostri. Hai consegnato LE CHIAVI DELLA CITTA' a don Giorgio Muzzarelli, pastore, ricostruttore del territorio e amico di tutti.
Anche quando hai lasciato l'Amm.ne abbiamo continuato a mantenere in vita il legame che già si era consolidato, trattando riservatamentie
problemi di salute. Ricordo che ti dimostrai  perplessità sulle malattie che colpivano  persone ancora valide e non solo quanti avevano già
concluso il loro corso. Mi rimproverasti sorridendo, con le parole "non tocca a noi scegliere".
Oggi tu mi hai preceduto .......... ritorneremo a discorrere su questo fatto.      

A te un caro saluto e un presto arrivederci.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La parola giusta che definisce un Uomo come Edoardo Masetti è SIGNORE. Condivido in pieno quanto scritto da G.P.Frabboni, Masetti era una persona che sapeva ascoltare e mediare anche nei momenti difficili. Ci siamo sentiti anche dopo la mia esperienza come Assessore a Marzabotto era sempre disponibile verso un territorio che amava sinceramente. Masetti è stato anche un esempio di come l'esperienza di Amministratore pubblico sia appunto una esperienza tra le tante della vita fatte con impegno e dedizione ma transitorie. Lo spirito di servizio l'ha sempre animato e indirizzato verso soluzioni il più possibile condivise in anni in cui le asperità economiche si facevano già sentire sia per le imprese che per i cittadini. Con tristezza ed affetto sono vicino ai Suoi Cari. Gianluca Testoni

Anonimo ha detto...

Testoni e' quell'assessore durato un mese e prontamente licenziato dal Sindaco Masetti?
Mi pare di ricordare si chiamasse appunto Gianluca.