domenica 14 aprile 2013

I Carabinieri hanno sequestrato un alimentari gestito da cittadini cinesi.





Eppure il ‘puzzo’ di alimenti deteriorati  doveva essere un indicatore sicuro e portare i gestori di un servizio ‘alimentari’ a provvedere al ricambio della merce messa in vendita. Invece tutto è proceduto in modo quasi tranquillo fino all’arrivo dei Carabinieri. 
Nel pomeriggio di ieri, un 42enne originario di Rimini e residente a Bologna ha segnalato ai Carabinieri un problema generato da alcuni generi alimentari che, nella mattinata, la moglie aveva acquistato in una rivendita gestita da cittadini cinesi. Ha riferito  che tra i vari prodotti acquistati c’era anche un sacchetto di arachidi con  data di scadenza 28 marzo 2013, indicazione di cui la moglie si era accorta  solo dopo averne ingerito una parte, avvertendone il sapore alterato.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile si sono recati  presso il negozio segnalato  dove, alla presenza dei due gestori, Z. L. del 1958 e X. Z. del 1980, hanno  trovato diversi articoli in pessime condizioni di conservazione, maleodoranti, che colavano vistosamente liquidi su altri articoli sottostanti.
E’ stato subito chiesto l’intervento dei Carabinieri del NAS, che hanno verificato la presenza di un consistente numero di prodotti abbondantemente scaduti di validità (a cui peraltro risultava apposta una etichettatura fittizia), l’assenza delle condizioni igienico sanitarie basilari per carenza di pulizia ordinaria e il mancato rispetto delle procedure di profilassi sanitaria. I militari hanno perciò  deciso il sequestro dell’intero esercizio commerciale e delle derrate contenute (il cui valore complessivo è stimato in 800.000 euro), per poter verificare in modo dettagliato le violazioni commesse dai gestori. A questi al momento è attribuita la responsabilità di frode in commercio e sono state contestate violazioni amministrative per complessivi 9000 euro.

Dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Bologna.


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