sabato 23 marzo 2013

EOLICO DI CAMUGNANO: colpito e affondato dai giudizi negativi. Defranceschi: “Ma era figlio dello Spirito Santo?”

Andrea Defranceschi




ANDREA DEFRANCESCHI capogruppo in Regione del  Movimento 5 Stelle  interviene sullo ‘stato dell’arte’ del progetto di impianto eolico di Fontanavidola e  scrive:

 ‘Chi lo conosce, lo evita’,  potrebbe sintetizzarsi così la rassegna dei pareri ufficiali che abbiamo letto relativi al progetto di eolico di Fontanavidola targato Enel Green Power: i comuni interessati, Grizzana Morandi e Castiglion dei Pepoli, hanno detto un chiaro NO. I motivi sono svariati: in primis la non convenienza del rapporto costi/benefici; poi la forte ripercussione sulla viabilità, i rischi per la salute dei cittadini, l’impatto ambientale. Il Comune di Camugnano ha una posizione diversa. Sponsor sin dall’inizio dell’operazione-eolico, ora spera in una mediazione, ma si rimette al giudizio degli enti specializzati. Dovrà piegarsi alla ragione dei dati. L’ASL dice che non ha elementi sufficienti da parte di Enel e che comunque è necessaria una distanza precauzionale dalle abitazioni. Enea e Ingv sono invece contrarie, per i disturbi all’assetto idrogeologico della zona e per le ripercussioni sulle stazioni di rilevazione. La Comunità Montana è contraria, perplessa sull’impatto del cantiere e per la mancata autorizzazione sismica. La Provincia di Bologna ha espresso, anche lei, parere negativo per i pochi studi sulle ripercussioni su viabilità, flora e fauna (anche specie protette); Arpa esprime un parere favorevole con molte riserve, legate ai vicini elettrodotti, al rumore provocato dalle pale, all’interferenza sulla linea di crinale e al fatto che , in nessuna delle simulazioni, l’impianto raggiunga la produzione minima per un bilancio positivo costi/benefici.

Che senso ha dunque continuare? Forse, verrebbe da aggiungere, che senso ha avuto impegnare per anni tanti uffici e spendere tanto per le rilevazioni oggettive, inducendo anche il comitato a farlo, per portare avanti un progetto claudicante sin dall’inizio? Non è rimasto nessuno, tranne Enel, a volerlo. Si abbandoni il progetto e si pensi a forme di produzione energetica meno invasive e impattanti e anche più efficaci.



1 commento:

Anonimo ha detto...

Invece di pensare come produrre più energia bisognerebbe pensare ad usarne di meno. Se nessuno ci pensa ci penserà la crisi.