martedì 12 febbraio 2013

Non è tornata la 'tranquillità' alla Ravaglioli.



Acque agitate alla Ravaglioli, l’azienda  di Pontecchio Marconi che produce particolari e macchinari utilizzati nell’industria automobilistica.
Dopo l’incidente di giovedì scorso, in cui la fiammata di una esplosione all’impianto di verniciatori investì, ferendoli gravemente, due operai che si trovavano nelle vicinanze delle attrezzature in azione, il reparto è rimasto inattivo e, anche se sono stati fatti controlli alla seconda postazione per la verniciatura, gli operatori si sono rifiutati di riprendere l’attività fino a che non sarà garantita la piena sicurezza degli impianti.

Le maestranze della Ravaglioli, riunitesi in una assemblea, hanno riconfermato le loro intenzioni e hanno chiesto l’avallo sindacale alla loro presa di posizione. Anche oggi quindi il reparto rimane inattivo.

Alle 10.30 circa dello scorso 7 febbraio, una macchina per la verniciatura è improvvisamente esplosa  e la fiammata che ne è scaturita ha investito i due operai che stavano lavorando nelle vicinanze. Dei due, l’operaio trentatreenne di Bologna è risultato il più grave,  ha riportato  ustioni per l’80 % del corpo ed è ancora ricoverato al Centro Ustionati di Cesena in  gravi condizioni, mentre il secondo, cinquantunenne originario di  Catanzaro e residente a Vergato, colpito dallo scoppio agli arti superiori  è stato dimesso e le sue condizioni fanno quindi ben sperare.

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