martedì 19 febbraio 2013

Marzabotto riavrà il ‘vino etrusco’. Avviato lo studio della vite etrusca nell’area archeologica della piana di Misa. Protagonisti del progetto, gli allievi del Serpieri di Bologna.




Panoramica del filare esistente guardando verso nord.


Di Stefano Muratori. 

L’ 8 febbraio scorso è stata firmata una convenzione tra la Soprintendenza Archeologica per l’Emilia-Romagna, l’Istituto IIS A.Serpieri di Bologna, e  il Comune di Marzabotto per lo sviluppo di una attività che potrebbe in futuro consentire di riprodurre, nel settore dell’area archeologica dell’antica città etrusca di Marzabotto dove insiste un filare di vite in abbandono, il vino che gli etruschi bevevano 2500 anni fa. Fra gli obiettivi dei promotori vi è anche quello di ricreare un percorso storico che, utilizzando la vite, porti a maggiori o nuove conoscenze dirette sul significato che gli Etruschi attribuivano al vino, sulle modalità del suo consumo in un contesto sociale, sui modi della produzione, trasformazione e commercializzazione e sulle tipologie di viti presenti sul territorio dall’epoca etrusca fino ai nostri giorni .


Panoramica con il museo sullo sfondo
Rendendo nuovamente produttiva la vigna nell’area archeologica di Marzabotto sarà possibile esemplificare a scopo didattico-sperimentale le diverse fasi della viticoltura fino alla vendemmia e alla vinificazione con le modalità che si ritiene fossero praticate dagli abitanti di Kainua (si veda anche il video a questo link: http://www.montesole.eu/cms/vini-etruschi/87-kainua-e-la-cultura-del-vino ).





I lavori di pulizia del filare già compiuti
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza Archeologica per l’Emilia-Romagna – metterà a disposizione le strutture museali e territoriali nonché la formazione dei docenti per la realizzazione delle varie fasi del progetto. 









Da destra:
Paola Volpelli, Lucia Mosca - insegnanti dell'Istituto Serpieri;
Gilmo Vianello - Professore della Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna;
Marco Marchesini- Esperto Paleobotanico della Soprintendenza;
Alessandro Adami- Caposervizio del Museo;
Paola Desantis- Direttore del Museo;
Lucia Cucciarelli- Dirigente Scolastico dell'Istituto Serpieri;
Benini Franco, volontario di Lama di Reno;
Silvio Baccilieri- Assessore al Turismo del Comune di Marzabotto

L’IIS Serpieri metterà a disposizione le risorse umane, docenti  e non docenti, necessarie alla realizzazione del progetto. Gli studenti verranno coinvolti nelle attività progettuali mediante la realizzazione di specifici percorsi di alternanza scuola – lavoro.
Il Comune di Marzabotto si impegnerà a sviluppare e sostenere eventuali progetti che possano essere presentati in ambito Provinciale, Regionale, Nazionale ed Europeo aventi come oggetto anche il recupero delle memorie storiche e delle attività agricole del nostro territorio sviluppati in collaborazione con altri Enti o Associazioni o privati, in base alle disponibilità economiche dell’Ente che dovranno essere autorizzate, di volta in volta, dalla Giunta Comunale.

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