domenica 15 aprile 2012

Pian di Venola: tutti uniti nel nome di Aldino Adami.



Chi semina raccoglie e il gruppo spontaneo di volontari di Pian di Venola, che ha all’attivo diversi successi fra cui la completa realizzazione del fondo in piastrelle nella piazza centrale della borgata e l’area attrezzatissima per incontri conviviali sul lungo Reno, ha raccolto la simpatia dei ragazzi di Pian di Venola che numerosi hanno aderito alla associazione che unisce giovani e meno giovani per un programma di miglioramento delle strutture comunitarie della frazione.

La nuova associazione di volontari intitolata ‘Pian di Venola. Aldino Adami’, ha avuto dal Comune l’uso della ex scuola elementare e si propone ora di riorganizzarla per renderla più funzionale a ospitare le iniziative ludico-ricreative e conviviali che si intende organizzare. “L’associazione ha voluto dare corpo a un progetto che era di Aldino Adami deceduto nel novembre dello scorso anno”, spiegano la tesoriera Caterina Niro e la segretaria Anna Maria Guariniello. “Voleva unire in una unica associazione e quindi in un unico programma operativo a favore di Pian di Venola le vecchie e le nuove generazioni”.

Già oggi si sono tenute le prove generali in un pranzo finalizzato a raccogliere fondi con cui acquistare il necessario per avviare i primi lavori. Hanno partecipato oltre 180 ‘ottime forchette’. Era presente anche l’intera amministrazione comunale. L’incasso è stato soddisfacente, ma soprattutto è stato incoraggiante, spiegano il presidente e il socio fondatore Andrea e Alessandro Adami, vedere la collaborazione fra tutti gli aderenti all’associazione. L’intero onere del servizio ai tavoli è stato sostenuto dai giovanissimi, Ambra Adami, Jonathan Gerbi, Giulia Venturi, Riccardo Bonifaci, Chiara Benassi e Sergio Tovoli “ .

Insomma tutto sembra avviato al meglio e c’è da stare attenti ai prossimi appuntamenti poiché i volontari, esaltati dal successo, hanno promesso una ‘mangiata’ di ottime tagliatelle al ragù, che consentiranno ai fortunati seduti ai tavoli di aiutare i volontari, ma soprattutto di soddisfare il palato con prelibatezze ‘montanare’. Già oggi sono state cotte e distribuite tagliatelle pari a 130 uova di sfoglia fatta a mano.

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